Libro: PIZZA MUSSOLINI di Marilena Umuhoza Delli

Siamo anime scisse dallo stesso corpo.

Derubate della nostra storia

unite dalla razza e dal dolore.

Strega tu, “negra” io!

E’ arrivato un nuovo libro di Marilena Umuhoza Delli: PIZZA MUSSOLINI.

Libro crudo, feroce, diretto e soprattutto fatto di carne e dolore. Necessario, oggi!

Due storie si intrecciano dall’Africa all’Europa attraverso due sorelle che non sanno una dell’esistenza dell’altra. Una sorella ha la pelle troppo nera e l’altra è troppo bianca. Una è “negra”, l’altra è una strega.
La vita di entrambe segnata da pesanti pregiudizi e gravi episodi di razzismo che spesso le lasceranno attonite e senza forze. Eppure, in una società che sistematicamente scarta chi è diverso in qualche modo da chi è considerato il canone della “normalità”. Chi non è bianco in un posto di bianchi, chi non è nero in un posto di neri.

La vita speculare delle due sorelle continua e ferocemente, tra pregiudizi, razzismi, lotte per affermare ciascuna il proprio diritto all’esistenza, va avanti fino a che non accade! Scoprono l’esistenza una dell’altra e soprattutto si riconoscono.

Il riconoscersi, avere rappresentazione senza pregiudizi, essere visti con uno sguardo che non sia solo verticale sono alcuni dei temi fondamentali delle opere di Marilena Umuhoza Delli. 

L’INTERSEZIONALITA’, il sovrapporsi di vari pregiudizi che si intersecano e si accalcano su delle persone aumentando lo stigma sociale nel quale si vive nelle nostre società. Società dominate da bianchi, generalmente uomini, ricchi, anziani.
Forse dovremmo riflettere di più e meglio su quanto poco siano rappresentate tutte le persone che abitano il nostro paese e che sono parte integrante e positiva della società.

Leggete il libro di Marilena e quando potete ascoltate i suoi podcast che trovate qua: RADIO RADICALE

Cliccate qui per vedere l’incontro con l’autrice: VIDEO

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Libri letti nel 2022

Titolo Autori ISBN
Agnes Browne mamma Brendan O’Carroll 9788854504875
Andy Warhol era un coatto. Vivere e capire il trash Tommaso Labranca 8876150722
Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa. Nuova ediz. Fabrizio Gatti 8834608429
Cattedrale Raymond Carver 880622378X
Cenerentola ascolta i Joy Division Romeo Vernazza 889730964X
Chiamatemi Cassandra Marcial Gala 9788838944307
Corpi minori Jonathan Bazzi 9788835715214
Cuore di donna Carla Maria Russo 9788858529478
Dimentica il mio nome Zerocalcare 9788865432549
Ebreo. Una storia personale dentro una storia senza fine Emanuele Fiano 8856683725
Educazione americana Fabrizio Gatti 8834600509
Euforia Elin Cullhed 9788835714774
Ho amato anche la terra Maura Chiulli 8898983670
I miei stupidi intenti Bernardo Zannoni 8838942307
I rondoni Fernando Aramburu 9788823530539
Il corpo in cui sono nata Guadalupe Nettel 9788858412886
il mio nome è Martino Paolo Valesini 9791220124416
Il profumo del sapone Graziella Porta 9791220398213
Il vento conservatore Giorgia Serughetti 9788858147221
In un volo di storni Giorgio Parisi 9788831806442
Inés dell’anima mia Isabel Allende 8807883694
L’altra metà della colpa Anna Francesca Vallone 8868817780
L’amante di Lady Chatterley David Herbert Lawrence 9788860366610
L’infinito errore. La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare Fabrizio Gatti 883460413X
La Chioma Di Berenice Amalia Frontali 1693517833
La donna che osò amare sé stessa Valeria Palumbo 9788854524392
La favola delle api Émilie du Châtelet, Elena Muceni 9788821197543
La formula di Jane Austen Francesca Tamani 9791280457127
La giostra del piacere Eric-Emmanuel Schmitt 8866326321
La ladra di parole Abi Daré 9788842934455
La muta Aliya Whiteley, Olimpia Ellero 8832278197
La sostanza instabile Giulia Lombezzi 8860045703
Le affacciate Caterina Perali 8896176700
Le matrioske dell’anima nei labirinti della dea Rocco Berloco 8899364753
Le scarpe del papa Tiziana Bracci 9791280844088
Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici Daria Bignardi 8806252585
Madame Andata e Ritorno Lisa Morpurgo 9788899591502
Mamma per cena Shalom Auslander 9788823531840
Matteo Messina Denaro, latitante di Stato. Magistratura, forze dell’ordine, massoneria: tutta la verità sulle piste affossate Marco Bova 8833317676
Michael Jackson l’uomo nello specchio Tommaso Labranca 9788858654026
Nel tunnel di Sarajevo Giano Sirov 9788833100012
Odette Toulemonde Eric-Emmanuel Schmitt 9788876419591
Per tutti i giorni della tua vita Elena Premoli 9788858529584
Questo non è normale Laura Boldrini 9788832965346
Senzanome Mirfet Piccolo 8860046750
Sorella rivoluzione Pierfrancesco Majorino 9788835717430
Storia del Novecento italiano Simona Colarizi 9788858640371
Sulle ali della speranza Federica Seneghini, Bruna Cases 9788858527962

No sleep till Shengal                                    ZeroCalcare

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Libro: Rossoanice di Grazia Previato

Solo da questo istante inizio a capire il discorso del contadino: ho fatto sesso tante volte ma con nessuna donna con la quale sono stato, ho vissuto quello che ho provato questa sera con lei (…)

Mi ha insegnato ad ascoltare e a dare (…) Forse amare, è questo.

Olivier, il protagonista di Rossoanice, è un ebanista che da Parigi arriva in Toscana, per un lavoro in una prestigiosa villa immersa in dolci e verdi colline della bassa. L’incontro con Fernanda, proprietaria della villa, elegante, schiva, bellissima e dall’età indefinibile costituirà una svolta nella sua vita. Non quella che ci potrebbe aspettare da un donnaiolo incallito e impudente qual lui è. Sarà altro perché dal lavoro in villa si azionano una serie di incontri e di viaggi che metteranno in crisi l’eterno ragazzo che finalmente, messo davanti a sé stesso, sarà costretto a diventare finalmente adulto. Il segreto che sarà svelato alla fine scioglierà gli altri nodi che percorrono il romanzo e che fanno sì che fino all’ultimo si debba restare attaccati alle pagine.

Ho amato i personaggi del libro, in particolare Olivier che da buon guascone è spaccone e fanciullesco e allo stesso tempo mi ha fatto rabbia per la spavalderia immatura che lo caratterizza. Poi Fernanda e gli abitanti della villa, le donne di Olivier e quel segreto che apre un antico scrigno. Ma non dirò di più. Il libro è da leggere.

Possibilmente su un meraviglioso leggio di legno che di tanto in tanto sarà da carezzare con la mano per riprovare le sensazioni che Olivier sa suscitare.

Sempre di Grazia Previato, voglio anche ricordare il libro UN PETTIROSSO PER GIOCO 

Libri perfetti per un’estate di letture

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Libri: Che fine ha fatto quel clandestino? (Vol. 2) di Eltjon Bida

Aprile 1997

Allungai il braccio e spensi la sveglia. Erano le sei e trenta. (…) Spostai le coperte da un lato e con uno scatto mi sedetti sul bordo del materasso. (…) Il vagone era buio. Con i piedi trovai le scarpe da ginnastica e le infilai. Ero già pronto per uscire. Per non avere freddo, sia io sia i miei connazionali ci coricavamo con gli stessi vestiti con cui andavamo in giro durante il giorno.

La storia di Eltjon Bida è quella di tanti albanesi che alla fine degli anni ’90 lasciarono il loro paese per arrivare in Italia. Solcando quel braccio di mare che separa le coste dei due paesi a bordo di motoscafi, Elty approda dopo varie peripezie in Abruzzo e la storia dei suoi primi anni è nel suo primo libro C’era una volta un clandestino che per chi non l’avesse già fatto consiglio di leggere.
La storia continua con Che fine ha fatto quel clandestino? – Edizioni PUBME- pubblicato a Settembre 2021.

Lo stesso candore che ho trovato nel primo libro accompagna anche il seguito delle avventure di Eltjon. La voce dell’autore è limpida ed è possibile calarsi nei pensieri di un ragazzo che aveva ed ha il solo scopo nella vita di fare bene. Talvolta, mentre leggevo, mi sono stupita davanti alla trasparenza che governa il libro. Quel tipo di racconto, senza substrati psicologici a più piani che ormai governa tanta narrativa di oggi, arriva dritta al punto ed è molto efficace nel riportare la storia e l’atteggiamento della stragrande maggioranza degli immigrati di quegli anni. Tanto è vero che a distanza di solo vent’anni, gli albanesi sono ormai parte integrante del tessuto lavorativo e sociale di tante città italiane.
Eppure mentre leggevo pensavo che, proprio questa storia, quella dell’immigrazione albanese verso l’Italia, ha avuto fino ad oggi pochissima rappresentazione. A parte, ovviamente, i continui allarmi sociali cavalcati da certa politica e per i quali un’attenta lettura delle statistiche avrebbe ridimensionato la paura che ci avevano inculcato i vari tg e trasmissioni a tutte le ore, della vita, dei sacrifici, dell’impegno degli immigrati albanesi non si è scritto quasi nulla.
Allora in questo contesto, i libri di Eltjon e la sua caparbietà nel voler a tutti i costi restare in Italia e lavorare sono uno spaccato di quegli anni sui quali finalmente viene fatta luce ed, anche, se possibile resa giustizia.
Non ci sono solo gli albanesi freschi di immigrazione che dormivano nei vagoni abbandonati delle stazioni milanesi, ci siamo anche tutti noi nel libro di Bida. Ci sono quelli che hanno offerto un lavoro, quelli che hanno sfruttato la situazione, quelli che facevano lavorare in nero chi aveva bisogno, quelli che si sono innamorati, quelli che erano razzisti e quelli che non lo erano.

Leggere Eltjon significa accendere una luce su degli angoli poco illuminati, non bui, dell’Italia di quel lontano 1997 e capire tutti gli sforzi fatti per integrarsi in una società completamente diversa dalla propria. Leggere quei mesi attraverso più prospettive possibili è un modo per rivivere quegli anni e capirli da più punti di vista.

Buona lettura in attesa dell’uscita del Volume 3.

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Progetto Gli invisibili 2021: ITALIANA di Giuseppe Catozzella

La storia la scrive chi vince.

Quando si parla della storia del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, mai parole sono state più veritiere. Esiste un pezzo di storia volontariamente dimenticata, quella che riguarda le rivolte dei contadini/briganti del sud Italia post unificazione, oggi considerata la prima guerra civile italiana.

Non è una storia lineare, non ci sono personaggi esclusivamente buoni e personaggi cattivi, non c’è solo il bianco e il nero, non c’è solo la quasi “agiografia” di Garibaldi, c’è molto altro da raccontare, da conoscere, da approfondire e fintanto che non avremo affrontato  tutti coloro che hanno preso parte all’Unità d’Italia non potremo mai dire che la storia del nostro Paese è completa.

ITALIANA rimedia a parte di queste colpe, mettendo in luce la vita e la persona di Maria Oliviero, conosciuta come Ciccilla, unica brigantessa italiana ad essere stata a capo di una banda.

Il brigantaggio postunitario che esplose nelle regioni del Sud Italia è un fenomeno colpevolmente misconosciuto, sia per non creare ulteriore emulazione delle attività dei Briganti, sia perché le feroci repressioni che caddero come mannaie su popolazioni già gravemente provate dalla miseria più nera che si possa immaginare non furono certe imprese di cui vantarsi.
Una storia atroce che non fa onore  nessuno e per questo condannata alla damnatio memoriae dai vincitori (gli italiani). Eppure, oggi più che mai, è necessario conoscerla perché è solo partendo da quello che accadde, dalle comprensioni delle ragioni degli uni e degli altri che potremo comprendere e finalmente affrontare:

  • l’atavica sfiducia delle popolazione meridionali nei confronti dello Stato
  • la copertura territoriale, quando non connivenza, con i fenomeni malavitosi
  • l’arretratezza economica del Sud dal quale dopo ancora 140 dall’unificazione non ci siamo liberati
  • il pregiudizio morale e culturale di chi è economicamente più forte e gestisce il potere verso chi non ha la stessa forza ( il nord contro il sud per intenderci).

ITALIANA mi ha letteralmente rapita. Maria è una donna di un’intelligenza vivace e precoce, una donna che si fa domande alle quali non trova risposte, una donna moderna anche negli atteggiamenti verso la violenza degli uomini sulle donne, una donna illusa, come tutte le popolazioni del sud, dalle promesse garibaldine che non troveranno nessuna concretezza nella realtà.
Il giogo dei vecchi padroni devoti alla monarchia borbonica si trasforma e diventa nuovo giogo dei vecchi padroni devoti alla monarchia sabauda. L’unica reazione possibile è darsi alla macchia, delinquere. Non è una scelta, è appunto l’unico modo per gridare che “così non va bene”. Nessuno ascolterà la voce di Maria, di lei nemmeno si sa con esattezza che fine abbia fatto. Il libro offre un’ipotesi, ma probabilmente la donna una volta catturata venne trasferita nel carcere di Fenestrelle, in Piemonte, dove morì.

Leggete ITALIANA. Giuseppe Catozzella ha scritto un libro bellissimo che merita molto.
Se avessi potuto e saputo farlo lo avrei scritto io, l’idea di parlare di Ciccilla mi era venuta una quindicina d’anni fa e chiesi un aiuto ad un professore dell’università di Napoli per recuperare dati ufficiali e documenti. Mi rispose, ghiacciandomi, che non era proprio il caso di parlarne, che non c’era niente a riguardo e che era meglio che quella storia venisse dimenticata. Per mia colpa, lasciai correre. Lui era un famoso meridionalista e mi sembrava scortese insistere. Non avevo conoscenze adeguate per poter ribattere il suo ragionamento e mi arresi. Per fortuna Giuseppe Catozzella ha avuto quel coraggio e lo ringrazierò sempre nell’unico modo che conosco, consigliando a TUTTI, ma proprio tutti, di leggere ITALIANA.

Avevamo un bisogno disperato di questo libro e manco lo sapevamo.

 

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Libro: “America non torna più” di Giulio Perrone

“Due giorni a Napoli mi insegnarono che non esiste via di fuga possibile della proprio vita.”

AMERICA NON TORNA PIU’ è l’ultimo libro di Giulio Perrone, edizioni HarperCollins. L’autore ripercorre la sua giovinezza e il rapporto con suo padre, mancato per una malattia incurabile all’età di 56 anni. Quanto sia complesso il rapporto padre/figlio lo si comprende subito dalla prime righe. L’amore che li lega è viscerale ma è silenzioso, si esprime più attraverso codici che vere e proprio parole di tenerezza.

Uno dei codici utilizzati tra uomini è quello del calcio, il “campo” neutro dove ci si può esprimere anche mostrando vulnerabilità e commozioni che in altri frangenti sono socialmente preclusi ai maschi. Padre e figlio si ritrovano così:

“La Roma come ago perfetto dei nostri stati d’animo. Un filo che non si è mai spezzato, neanche negli anni in cui eravamo più distanti”

Giulio è figlio unico e le aspettative della famiglia lo sommergono, in particolare quelle del padre spesso bloccano quelle che sono le sue vere attitudini. L’adolescenza così diventa scontro. Il cammino verso l’età adulta che quasi per tutti porta ad una ricomposizione dei rapporti in questo caso si spezza. La malattia porta via il padre di Giulio nel giro di qualche mese e saranno propri questi mesi il nucleo centrale del libro.

La MORTE è un momento della vita che non sappiamo più affrontare, non abbiamo oggi le capacità, la pazienza, gli strumenti emotivi per comprenderla. Siamo costantemente catapultati in vortici vitali che escludono qualsiasi riferimento alla morte e quando ce la ritroviamo davanti non sappiamo cosa fare, così ognuno ci si arrangia come si può.
La rabbia e la voglia di fuggire che Giulio prova e descrive benissimo sono costanti in chi ha avuto la sventura di avere una persona cara che viene a mancare per una malattia incurabile. L’esasperazione, anche fisica, che si accompagna all’inutilità di qualsiasi gesto possibile diventano compagne con le quali percorrere l’ultimo pezzo di strada di vita del padre. Il pudore tra loro impedisce il resto.

E’ stato profondamente commovente leggere “America non torna più”, in diversi tratti anche divertente, in particolare quando si ritrovano le storie di un gruppo di ragazzi romani a cavallo degli anni “60 e “70 che riescono anche a vedere il mitico concerto dei Beatles del 1965 nella capitale.

Una storia di amicizie e di amori veri, di scontri e di riappacificazioni, di parole non dette che finalmente hanno trovato una loro via.
Una storia d’amore di un figlio verso il proprio padre.

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Libri: SENZA ADULTI di Gustavo Zagrebelsky

Oggi, in occidente, essere vecchi è una disgrazia.

Invecchiare è accettabile solo “se lo si fa bene”, cioè se il nostro aspetto si mantiene giovane.
Quindi vietato ingrassare, avere capelli bianchi, rughe e rotondità varie. Fare sport, camminare, viaggiare all’avventura, abiti sbarazzini. E per chi può permetterselo: sedute estetiche, anche chirurgiche, alimentazioni vegane, integratori all’avanguardia di vitamine e minerali di cui mai si è sentito parlare in precedenza. Oggi noi siamo questo e chi è non si adegua è semplicemente fuori contesto, fuori tempo.

Il saggio del Professor Gustavo Zagrebelsky esamina da un punto di vista sociologico questa tendenza occidentale (nel secondo, terzo e quarto mondo diventare vecchi è ancora un privilegio) e espone l’importanza di vivere ogni fase della vita nella pienezza del momento. Non si può essere sempre giovani per svariati motivi, non ultimo il fatto che è impossibile, se non un inganno, fisico e  inoltre la ricerca della felicità passa proprio attraverso l’accettazione piena di ogni momento del vivere.
Essere sempre giovani non è un vantaggio alla lunga. Non si può sempre essere alla ricerca di sè, alla ricerca di progetti da realizzare, di personalità da creare. Ad un certo punto è necessario tirare le somme e godere dei frutti di ciò che si è fatto, portando nella società anche la propria esperienza e allo stesso tempo lasciando spazio a chi è arrivato dopo. La felicità, la ricerca della felicità è nel percorrere ogni passo della vita e vivere appieno ciò che offre, ascoltando anche il nostro ritmo fisiologico.

Il capitolo del libro che più mi ha colpito è:

  • SEMPRE GIOVANI E IMPROVVISAMENTE VECCHI – 
    Guardiamoci attorno. Dove sono gli uomini e le donne adulte, coloro che hanno lasciato alle spalle i turbamenti, le contraddizioni, le fragilità, gli stili di vita, gli abbigliamenti, le mode, le cure del corpo, i modi di fare, persino il linguaggio della giovinezza e, dall’altra parte, non sono assillati dal pensiero di una fine che si avvicina senza che le si possa sfuggire? Dov’è finito il tempo della maturità, il tempo in cui si affronta il presente per quello che è, guardandolo in faccia senza timore?

Buona lettura

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Libri: La morale del centrino di Alberto Milazzo

Se avete una madre … questo libro è perfetto per voi.

Con questa premessa, il libro ha una platea di tot miliardi di persone. In realtà, il sottotitolo specifica che la mamma in questione deve essere siciliana, ma vi assicuro che qualsiasi tipo di madre va bene.

Ironico e serio, profondo e leggero allo stesso tempo, “La morale del centrino” affronta il tema dell’affrancamento dalla proprio genitrice e di tutte le strategie, lecite o meno, messe a punto dalle madri per far sì che il figlio ( e vale per tutti i figli ) resti in qualche modo ancorato alla sfera o bolla familiare entro la quale si nasce. Le mamme siciliane adottano la strategia dell’infelicità e Manon, la mamma della voce narrante, è la regina, anzi l’imperatrice, del metodo. E funziona. Benissimo.

La storia di questo giovane uomo che vuole essere accettato e amato per quello che è , che incredibilmente crede nella felicità mi ha commosso e fatto sbellicare dalle risate.

Non ho una mamma siciliana, ma ho una mamma e una suocera, sorelle madri, amiche madri di figli, di pelosi e di progetti e in ciascuna c’è un carattere di Manon. Per fortuna mia non tutti insieme in una persona.

Dal libro: … Siccome papà stava male, era consigliabile ceh io smettessi di essere gay. La sua salute precaria era più che sufficiente a soddisfare l’equazione secondo cui la felicità della famiglia è data dalle medie infelicità dei suoi singoli componenti. Sarebbe stato immorale e illogico gravare ulteriormente Manon con le mie scelte di vita. Finchè papà stava male , avrei fatto il favore di non essere sempre lo stesso. Cioè dovevo essere etero, almeno per la durata della sua malattia: si trattava di matematica spicciola, di economia domestica, di ragionerai di base.
Facile, no?

Buona lettura

p.s. Dal libro è stata tratta una pièce teatrale in tournée questo autunno.

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Libri: LUOGHI COMUNI di Francesca Tamani

Avvertenze ai lettori: LASCIATEVI CONTAGIARE.

Quando ho letto questa frase nel libro di Francesca Tamani mi sono sentita sollevata. Era da tanto che non leggevo  la parola contagiare utilizzata in un’accezione positiva. Da qualche tempo a questa parte il contagio ha ben altre cartteristiche che dominano nella quotidianetà e forse per questo ho iniziato a leggerlo subito e ho divorato le 10 storie che lo compongono.

Storie di donne, di rinascita, di vie d’uscita, talvolta amare, ma che sfatano tutte i nostri “luoghi comuni”, quei modi di intendere la vita che possono trasformarsi in prigione, seppur comoda, seppur trasparente, ma prigione.

Le donne che corrono attraverso le storie sono “donne comuni”, i sentimenti, le ansie, le fatiche sono comuni eppure ciascuna ha una scintilla di straordinarietà. Francesca Tamani con occhio attento è riuscita a trovare quella luce che illumina ogni persona e ce l’ha restituita su carta, accompagnando le parole con aforismi e citazioni dei grandi romanzi della letteratura.

Una lettura leggera eppure allo stesso tempo profonda che ci aiuta a traghettare questo complicato periodo della nostra storia.

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Progetto Invisibili 2021: All’Avana senza un cazzo da fare di Alejandro Torreguitart Ruiz

CUBA è una DITTATURA COMUNISTA.

CUBA è un REGIME AUTORITARIO.

CUBA è una TIRRANIA.

L’ho scritto molto chiaramente così non ci sono fraintendimenti.
Dove c’è una DITTATURA, in qualsiasi paese sia, a qualunque  movimento si ispiri, bisogna combatterla. La mancanza di libertà e di diritti è oppressione per tutti e non è giustificabile da colori o da ideologie di sorta.

Detto questo, la situazione cubana è esasperata e manca quasi del tutto di sostegno all’estero. Proprio i paesi occidentali che dovebbreto essere dalla parte della Democrazia faticano a mantenere chiaramente una posizione. Gli interessi di parte, come quelli economici, non permettono limpidezza di pensiero. Credo che tutti in ITALIA, debbano sostenere l’aspirazione del popolo cubano alla libertà. Non ci possono essere fraintendimenti.

Qui trovate un’intervista di Radio Radicale a Andrea Romano, uno dei pochi politici di sinistra che prende posizione su CUBA ( clicca qui ).

E vi consiglio la lettura di questo diario-memoir-saggio di  Alejandro Torreguitart Ruiz, edizioni il Foglio e traduzione di Gordiano Lupi. per chi volesse acquistarlo ecco il link : Edizioni il Foglio.

Già il titolo è indicativo della situazione che si vive sull’isola, ma il libro è fondamentale, oltrechè divertente, perchè attraverso la vita quotidiana di un ragazzo vengono messi in risalto quanto la mancanza minima di libertà, la possibilità di vivere degnamente attraverso un lavoro, la cappa di noia ed esasperazione che avvolge siano assolutamente pervasivi della vita di ciascuno. Il sogno cubano, le spiagge meravigliose, la capacità di essere sempre felici a prescindere da tutti è un’idea solo nostra. La realtà è altro.

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