Poesie: Se restassi solo io

Se restassi solo io ( Giugno 2018)
Anche se restassi solo io
ne sono sicura
mi sentirei così.
Abbandonata, senza voce, impaurita, impotente
e pure
indifferente, senza voglia, fatalista, fortunata senza meriti.
Dovrei urlare più forte degli altri?
Dovrei, dovrei.
So che non serve, però.
È questo è tutto.
Le mie ragioni non sono fatte per essere ascoltate da chi non ha orecchie.
Le mie ragioni vogliono tempo, metodo.
Doni preziosi, rubati mille anni fa ai poveri.
Mai restituiti.
A chi non ha voglia di pensare restano le urla e le oscenità.
Forse vivere in un paese volgare e  offensivo
È quello che mi merito
Per non avere voce.
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Terra madre

Sono figlia di due madri. Entrambi Terre.

Una è nelle viscere e nel cuore, Campania Felix.

L’altra è nella testa e nel cuore, Lombardia.

Amo le mie Terre e vederle violate ogni giorno dilania.

Ricchezza e povertà hanno una sola necessità,

riprendere a lavorare.

Nel cuore e nelle viscere so

il pilastro è la salute e la solidarietà.

Mettere insieme testa e cuore è compito arduo,

eppure le mie Madri Terre ci riusciranno.

 

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Poesie: Restistere alla paura

Che strumenti abbiamo per resistere alla paura …

Iddio, per chi crede, o la Natura, per gli altri,

concede ai bambini l’innocenza e agli adulti l’amore.

Innamoriamoci dunque … della casa, dei figli, del marito, della moglie, del compagno, della compagna, dei libri, dell’amante, della pittura, della scultura, del gatto, del cane, del canarino, della tartaruga, della cucina, dei piatti caserecci, delle melenzane pure …innamoriamoci della VITA.

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Infinito ( Febbraio 2018 )

E’ un momento breve
eppure perfetto
per questo è infinito
in poco tempo c’è tutto
tranne la fine
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Limbo ( Marzo 2018 )

Siamo nel limbo
maledetto e fantastico
dove tutto può accadere
eppure ancora nulla è concreto
tutto o niente
in mezzo uno sguardo
Un filo così leggero che si spezza senza essere toccato
Poi un altro sguardo e il filo si rafforza
Usciremo da questo angolo
Allacceremo giorni
Ci toccheremo mai
L’attesa mi uccide e mi fa rinascere
Continuamente
I pensieri girano in tondo e si legano al tuo
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Nascere femmina

Che fregatura nascere femmina.
Che fatica, quanto dolore.
E non dite che le femmine hanno un talento unico,
possono dare vita.
Ma va… È vero a metà.
Ed è  la metà più drammatica.
E si ritorna alla fatica.
Che fregatura nascere femmina.
Non un’ora da sveglie senza fare qualcosa per qualcuno altro.
Per altre femmine,anche, certo, ma soprattutto per i maschi.
Il nostro destino gira lì, intorno ai maschi.
Loro scelgono, noi prendiamo atto.
Loro dispongono, noi eseguiamo.
Loro combattono, noi pure se ce lo chiedono.
Perché ai maschi si dice di sì anche quando diciamo no.
È la nostra natura, ci raccontano, quando siamo assalite da dubbi.
Ecco abbiamo di nuovo abbassato il capo
e non ce ne siamo neanche accorte.
Che fregatura nascere femmina.
E per quelle di noi che ci provano,
per quelle che cercano di uscire da questa iattura
la condanna è più pesante, di più.
Non è ancora il tempo e si paga dazio a nascere prematuri.
Talune dipingono sagome maschili sulle forme
eppure le curve all’improvviso emergono
e smascherano l’inganno.
Che fregatura nascere femmina
Una condanna prenatale dalla quale non ci libera neanche in morte.
Alle femmine non spettano memorie di imprese o di arti
né tombe facilmente raggiungibili con gli occhi.
Una iattura nascere femmina
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Sonno vuoto

Un sonno privo di sogni
vuoto di riposo, spento
occhi chiusi per non aver memoria.
Un sonno utile per unire ore di attesa.

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Vestiario di Wisława Szymborska

Vestiario

Ti togli, ci togliamo, vi togliete cappotti, giacche, gilè, camicette di lana, di cotone, di terital, gonne, calzoni, calze, biancheria, posando, appendendo, gettando su schienali di sedie, ante di paraventi; per adesso, dice il medico, nulla di serio, si rivesta, riposi, faccia un viaggio, prenda nel caso, dopo pranzo, la sera, torni fra tre mesi, sei, un anno, vedi, e tu pensavi, e noi temevamo, e voi supponevate, e lui sospettava; è già ora di allacciare con mani ancora tremanti stringhe, automatici, cerniere, fibbie, cinture, bottoni, cravatte, colletti e da maniche, borsette, tasche, tirar fuori – sgualcita, a pois, a righe, a fiori, a scacchi – la sciarpa riutilizzabile per protratta scadenza.wis

 

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