Libro: PIZZA MUSSOLINI di Marilena Umuhoza Delli

Siamo anime scisse dallo stesso corpo.

Derubate della nostra storia

unite dalla razza e dal dolore.

Strega tu, “negra” io!

E’ arrivato un nuovo libro di Marilena Umuhoza Delli: PIZZA MUSSOLINI.

Libro crudo, feroce, diretto e soprattutto fatto di carne e dolore. Necessario, oggi!

Due storie si intrecciano dall’Africa all’Europa attraverso due sorelle che non sanno una dell’esistenza dell’altra. Una sorella ha la pelle troppo nera e l’altra è troppo bianca. Una è “negra”, l’altra è una strega.
La vita di entrambe segnata da pesanti pregiudizi e gravi episodi di razzismo che spesso le lasceranno attonite e senza forze. Eppure, in una società che sistematicamente scarta chi è diverso in qualche modo da chi è considerato il canone della “normalità”. Chi non è bianco in un posto di bianchi, chi non è nero in un posto di neri.

La vita speculare delle due sorelle continua e ferocemente, tra pregiudizi, razzismi, lotte per affermare ciascuna il proprio diritto all’esistenza, va avanti fino a che non accade! Scoprono l’esistenza una dell’altra e soprattutto si riconoscono.

Il riconoscersi, avere rappresentazione senza pregiudizi, essere visti con uno sguardo che non sia solo verticale sono alcuni dei temi fondamentali delle opere di Marilena Umuhoza Delli. 

L’INTERSEZIONALITA’, il sovrapporsi di vari pregiudizi che si intersecano e si accalcano su delle persone aumentando lo stigma sociale nel quale si vive nelle nostre società. Società dominate da bianchi, generalmente uomini, ricchi, anziani.
Forse dovremmo riflettere di più e meglio su quanto poco siano rappresentate tutte le persone che abitano il nostro paese e che sono parte integrante e positiva della società.

Leggete il libro di Marilena e quando potete ascoltate i suoi podcast che trovate qua: RADIO RADICALE

Cliccate qui per vedere l’incontro con l’autrice: VIDEO

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Libro: IN CAMPO LA VITA SPARISCE di Loris Caruso

Maradona è meglio e Pelè …

Il ritornello della mia infanzia. Il ritornello di una città intera. Il ritornello del Sud Italia dimenticato. Poi il ritornello di tutti i Sud del mondo.

Maradona il protagonista indiscusso di una stagione di successi calcistici planetari. Un ragazzo povero, mezzo indio, che arriva col pallone attaccato al corpo come una propaggine naturale da uno dei paesi più poveri del SudAmerica funestato da instabilità politica e dittatura militare.

La prima parte del libro di Loris Caruso scopre quella parte della vita di Maradona, forse ancor oggi la meno conosciuta. La famiglia, i riti quasi sciamanici, la fede popolare nella Madonna che sempre lo proteggerà attraverso l’intercessione di Tota, la madre che lo venera sin dalla nascita.

E poi c’è il genio del pallone, l’atleta con un corpo non canonico stravolge ogni campo dove mette piede, partendo dal campetto polveroso dei Cebollitas fino al Mondiale del Messico vinto nel’86 con la sua Argentina. E poi il primo scudetto del Napoli, la Supercoppa, la Chiampions League.

La fama! Quella va pure oltre le vittorie. La fama mondiale! Tutti lo amano quando si avvicina al pallone. Anche chi non ce l’ha in squadra, lo ammira! Non è possibile fare altrimenti.

E poi c’è l’uomo, anzi il ragazzino perché forse Maradona uomo maturo nella sua vita mortale non lo diventerà mai. I vizi, le intemperanze, gli abusi, gli amori, gli odi, il clan, il circo che lo circonda, la solitudine, l’amore per Claudia la moglie, l’unica.

IN CAMPO LA VITA SPARISCE è un libro da leggere come un romanzo, appassionante e unico, che indaga la vita del genio e dell’uomo.
Interpreta quello che lui è stato e continua ad essere per milioni di persone che più che riscatto avevano ed hanno bisogno di una rappresentazione.

Per Napoli è anche qualcosa in più. Riscatto, rappresentazione e per la prima volta accettazione. Con la città partenopea la compenetrazione è unica. Maradona non giudica i napoletani, non ci sono pregiudizi, né preconcetti. Anzi Napoli diventa la città ideale. Lui lì si sente idolatrato e compreso. In certi vicoli si sente a casa.

E la città ricambia non giudica, lo capisce, sa cosa vuol dire essere sempre all’ultimo posto, esser considerato mai all’altezza, sempre diverso, sempre inferiori a chi sta al Nord, a chi ha il comando, a chi è ricco.

Una città che saprebbe anche come fare per “emanciparsi” ma che non lo fa perché questo significherebbe perdere la propria identità e perché in fondo coltiva un dubbio che non può dire ad alta voce e che Maradona incarna e capisce: Ma siamo sicuri che se diventiamo ricchi come quelli del Nord (Napoli) o perfetti, educati e integrati come Platini, tanto per citarne uno (Maradona) poi saremo più felici?

Felicità terrena, duratura, frammentata, eterna, intima, privata o pubblica si gioca la vita di questo genio assoluto del calcio e della generosa empatia umana.

Consiglio questo libro a chiunque ami il calcio e la vita in generale.

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Libri letti nel 2022

Titolo Autori ISBN
Agnes Browne mamma Brendan O’Carroll 9788854504875
Andy Warhol era un coatto. Vivere e capire il trash Tommaso Labranca 8876150722
Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa. Nuova ediz. Fabrizio Gatti 8834608429
Cattedrale Raymond Carver 880622378X
Cenerentola ascolta i Joy Division Romeo Vernazza 889730964X
Chiamatemi Cassandra Marcial Gala 9788838944307
Corpi minori Jonathan Bazzi 9788835715214
Cuore di donna Carla Maria Russo 9788858529478
Dimentica il mio nome Zerocalcare 9788865432549
Ebreo. Una storia personale dentro una storia senza fine Emanuele Fiano 8856683725
Educazione americana Fabrizio Gatti 8834600509
Euforia Elin Cullhed 9788835714774
Ho amato anche la terra Maura Chiulli 8898983670
I miei stupidi intenti Bernardo Zannoni 8838942307
I rondoni Fernando Aramburu 9788823530539
Il corpo in cui sono nata Guadalupe Nettel 9788858412886
il mio nome è Martino Paolo Valesini 9791220124416
Il profumo del sapone Graziella Porta 9791220398213
Il vento conservatore Giorgia Serughetti 9788858147221
In un volo di storni Giorgio Parisi 9788831806442
Inés dell’anima mia Isabel Allende 8807883694
L’altra metà della colpa Anna Francesca Vallone 8868817780
L’amante di Lady Chatterley David Herbert Lawrence 9788860366610
L’infinito errore. La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare Fabrizio Gatti 883460413X
La Chioma Di Berenice Amalia Frontali 1693517833
La donna che osò amare sé stessa Valeria Palumbo 9788854524392
La favola delle api Émilie du Châtelet, Elena Muceni 9788821197543
La formula di Jane Austen Francesca Tamani 9791280457127
La giostra del piacere Eric-Emmanuel Schmitt 8866326321
La ladra di parole Abi Daré 9788842934455
La muta Aliya Whiteley, Olimpia Ellero 8832278197
La sostanza instabile Giulia Lombezzi 8860045703
Le affacciate Caterina Perali 8896176700
Le matrioske dell’anima nei labirinti della dea Rocco Berloco 8899364753
Le scarpe del papa Tiziana Bracci 9791280844088
Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici Daria Bignardi 8806252585
Madame Andata e Ritorno Lisa Morpurgo 9788899591502
Mamma per cena Shalom Auslander 9788823531840
Matteo Messina Denaro, latitante di Stato. Magistratura, forze dell’ordine, massoneria: tutta la verità sulle piste affossate Marco Bova 8833317676
Michael Jackson l’uomo nello specchio Tommaso Labranca 9788858654026
Nel tunnel di Sarajevo Giano Sirov 9788833100012
Odette Toulemonde Eric-Emmanuel Schmitt 9788876419591
Per tutti i giorni della tua vita Elena Premoli 9788858529584
Questo non è normale Laura Boldrini 9788832965346
Senzanome Mirfet Piccolo 8860046750
Sorella rivoluzione Pierfrancesco Majorino 9788835717430
Storia del Novecento italiano Simona Colarizi 9788858640371
Sulle ali della speranza Federica Seneghini, Bruna Cases 9788858527962

No sleep till Shengal                                    ZeroCalcare

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Libro: Rossoanice di Grazia Previato

Solo da questo istante inizio a capire il discorso del contadino: ho fatto sesso tante volte ma con nessuna donna con la quale sono stato, ho vissuto quello che ho provato questa sera con lei (…)

Mi ha insegnato ad ascoltare e a dare (…) Forse amare, è questo.

Olivier, il protagonista di Rossoanice, è un ebanista che da Parigi arriva in Toscana, per un lavoro in una prestigiosa villa immersa in dolci e verdi colline della bassa. L’incontro con Fernanda, proprietaria della villa, elegante, schiva, bellissima e dall’età indefinibile costituirà una svolta nella sua vita. Non quella che ci potrebbe aspettare da un donnaiolo incallito e impudente qual lui è. Sarà altro perché dal lavoro in villa si azionano una serie di incontri e di viaggi che metteranno in crisi l’eterno ragazzo che finalmente, messo davanti a sé stesso, sarà costretto a diventare finalmente adulto. Il segreto che sarà svelato alla fine scioglierà gli altri nodi che percorrono il romanzo e che fanno sì che fino all’ultimo si debba restare attaccati alle pagine.

Ho amato i personaggi del libro, in particolare Olivier che da buon guascone è spaccone e fanciullesco e allo stesso tempo mi ha fatto rabbia per la spavalderia immatura che lo caratterizza. Poi Fernanda e gli abitanti della villa, le donne di Olivier e quel segreto che apre un antico scrigno. Ma non dirò di più. Il libro è da leggere.

Possibilmente su un meraviglioso leggio di legno che di tanto in tanto sarà da carezzare con la mano per riprovare le sensazioni che Olivier sa suscitare.

Sempre di Grazia Previato, voglio anche ricordare il libro UN PETTIROSSO PER GIOCO 

Libri perfetti per un’estate di letture

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Libro: MAMMA PER CENA di SHALOM AUSLANDER

Siamo sopravvissuti a qualunque cosa, tranne alla libertà! (…) Guerra, odio, violenza, oppressione: tutte queste cose messe insieme non ci hanno mai fatto ciò che ci fanno Coca-Cola, Disney e Burger King.

Se amate i libri cattivi, ironici, dissacranti, sarcastici e via dicendo allora questo è il libro che fa per voi.

L’ho amato fin dalla prime righe. La scrittura di Shalom Auslander è un concentrato di intelligenza perfida e ribelle che sa andare oltre qualsiasi schema, anche quelli più tradizionalisti. E cosa c’è di più tradizionale, di più viscerale della propria madre?

Ed è qui che l’autore colpisce. In una New York attuale vivono, tra milioni di altre persone confluite nella metropoli da tutto il mondo, anche gli ultimi rappresentanti di Can Am (cannibali americani) che cercano di mantenere intatte le proprie tradizioni esercitando l’estremo atto rituale di mangiare non appena morti i simili della propria famiglia. Settimo, voce narrante, è appunto Settimo figlio e deve obbedire a sua madre che nell’estremo saluto ha chiesto a lui e a tutti i suoi figli (13 ) di essere mangiata.

Settimo che per tutta la vita ha cercato di allontanarsi dall’influenza materna e dalle tradizioni della famiglia che lo hanno strangolato, insieme ai suoi fratelli e a sua sorella, impegnati in altre vite altrettanto faticose e fuggitive, devono scegliere se seguire le tradizioni o provare a spezzarle .

La lettura di questo libro è un viaggio che vale la pena per capire quanto siamo strangolati e cannibali a nostra volta, quanto siamo disposti a perdere di noi stessi pur di essere conformi e quanto costi l’essere semplicemente altro rispetto alle nostre radici.

Buona lettura

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Libro: Il vento conservatore di Giorgia Serughetti

Se il momento storico vissuto nel gennaio 2020 a Capitol Hill fosse riducibile ad una sola foto,

la didascaliaCapture più adatta che potrebbe accompagnarla sarebbe il titolo del libro: Il populismo di destra che attacca la democrazia.

 

Ho avuto l’onore e il piacere di poter discorrere con la Professoressa Giorgia Serughetti per il progetto NON SOLO PAROLE, l’Antimafia nelle nostre mani il 23 Febbraio 22, a questo link potete vedere:

INCONTRO ONLINE 

Il saggio IL VENTO CONSERVATORE è un libro da leggere per comprendere il periodo storico nel quale viviamo e, come tutti i buoni libri, fa nascere più domande di quante risposte offra.

Ecco quelle che io ho posto alla Prof.

  1. Cos’è il populismo?
  2. I governanti populisti suggeriscono frasi stigmatizzate, dirette che danno una visione semplice di problemi complessi, sempre attraverso gli occhi di un “nemico da trovare” che sia altro da noi. Come se semplificando togliessero la paura del futuro che ci attanaglia , anzi mi capita di avere la sensazione che anche emergenze presunte siano imbastite proprio per mantenere viva questa sorta ci “controllo” e di supervisione. Messaggio “tranquillo che ci sono io , qualsiasi cosa accada”. La comunicazione social dei leader di destra di questi gironi è paradigmatica. Quanto è pericoloso il Populismo di destra?
  3. C’è nel libro una frase che ho sottolineato “L’ossessione della politica del XXI secolo si chiama “identità”. Ce ne parla?
  4. I Leader populisti citati nel libro sono  Donald Trump, Viktor Orban, Jaroslaw Kaczynski, Jair Bolsonaro, Recep Tayyip Erdogan, Marine Le Pen e in Italia due leader Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ne parliamo?
  5. Putin? E’ sovranista? La sua politica della Russia che si riappropria dei territori che sono considerati nella sua sfera “culturale” seppur in altri stati sovrani, si può definire populista?
  6. Inclusione democratica dicotomia esclusione di parti della società. Come se i populisti adottassero un “noi” parziale che non comprendi tutti ma solo parti della società nella quale si riconoscono. Dal libro leggo “i populisti non elaborano però letture di classe. Né offrono ricette distributive contro la crescita delle diseguaglianze “. Quindi Inclusione democratica lascia il posto ad una chiusura antiliberale seppur non antiliberista. Ci spiega questo concetto?
  7. Perché la politica di Destra ha successo in questo momento ? La paura domina i nostri orientamenti politici?
  8. Cosa abbiamo imparato dalla “lezione della pandemia”?

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BUONA LETTURA con l’augurio di ricevere risposte e soprattutto di porvi tante domande.

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Libro: Corpi Minori di Jonathan Bazzi

… ma il fatto di voler bene a qualcuno dice davvero qualcosa sulla capacità di proteggerlo?

 

Quando ti innamori ti si centuplicano le forze e insieme rischi il collasso, hai dei giri armonici bellissimi installati nella camera timpanica: bellissimi e poi, a tratti, angoscianti(…)

 

L’integrità non ci è indispensabile, restiamo vivi anche a brandelli (…)

3 NOTTI. Questo il tempo nel quale ho divorato l’ultimo libro di Jonathan Bazzi. Corpi minori è stato per me una sorta di catarsi.

E’ stato chiaro sin dalle prime righe che sarebbe stato urticante, che avrei dovuto mettermi a nudo per leggerlo (non ci si spoglia solo quando si scrive) e che non mi sarebbe piaciuto tutto quello che mi avrebbe tirato fuori dal cassetto delle “cianfrusaglie da nascondere” che ho nel retrocanio e che faccio finta non esista per tutto il tempo dell’esistenza diurna.  Poi, però, c’è l’altra, quel pezzo di vita notturna nella quale i vincoli sociali si allentano, si resta di fronte a sè e per un po’ ci si può dire anche la verità, che tanto nessuno ascolta e pertanto nessuno giudica, e che tanto avere paura non serve, diventa un vezzo perché nell’ombra è chiaro che tutto è terrorizzante.

Notte 1La più lunga. Il protagonista vive nella periferia geografica di Milano, ma è ai margini anche di tutto il resto. E’ l’antitesi del bullo, sa che vuole andar via e sa che vuole stare al centro, il resto gli è oscuro. Qualsiasi cosa va bene per provare a stare altrove da dov’è nato. La bellezza dell’asino, indulgenza plenaria con la quale si perdonano i peccati di gioventù, a lui non si applica. Lui divora quello che trova lungo la strada con spavalda strafottenza e, nel turbinio di mille progetti che rincorre, lascia andare tutto per disaffezione. E’ feroce questa notte perché costruirsi al di fuori di quello che tutti gli altri ti hanno già confezionato addosso è tra le distanze più difficili da percorrere. I dieci chilometri scarsi che dividono Milano Centro da Rozzano sono infiniti.

Notte 2 – La più bella. E poi per tutti arriva un momento nel quale ci si può abbandonare ai sogni. Fosse solo per pochi momenti. Il protagonista trova negli occhi di un altro ragazzo inaspettatamente la luce che nemmeno sapeva di stare cercando. Lo coglie lo stupore e la vita sembra avere un senso. Due contro uno funziona meglio. Se il centro resta ancora un’utopia, l’idea di sfiorarlo di tanto in tanto inizia a presentarsi. L’amore salva anche da se stessi?. Non c’è notte che non finisca e quelle d’amore vanno velocissime. Con l’arrivo del giorno bisogna di nuovo tornare coi piedi per terra.

Notte 3 – La più dolorosa. Come si fa ad amare per sempre? Quanta distanza è necessaria percorrere per trovare la giusta distanza dall’altro? Quella distanza che ti permetta di sentirne il calore senza restarne però bruciato? Il centro dell’amore esiste? Quanti margini ci portiamo con noi anche se siamo arrivati esattamente dove neanche avevamo osato immaginare? La paura che suggestiona ogni azione, la scaramanzia dei gesti. Il non sentire più amore è la più diabolica forma di protezione che agiamo per difenderci dalla nostra stessa vita.

Quanto il libro possa essere ispirazione o diario di vita vissuta, sinceramente a me importa poco. In questo libro ogni piano ha un suo opposto e mi sono ritrovata nei momenti di passaggio, quelli meno illuminati, quelli più occultati. Un libro che riesce a far luce sull’anima non sempre bella degli essere umani, senza concessioni, senza fronzoli, senza pudore.

Corpi Minori

 

 

 

 

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Libri: Che fine ha fatto quel clandestino? (Vol. 2) di Eltjon Bida

Aprile 1997

Allungai il braccio e spensi la sveglia. Erano le sei e trenta. (…) Spostai le coperte da un lato e con uno scatto mi sedetti sul bordo del materasso. (…) Il vagone era buio. Con i piedi trovai le scarpe da ginnastica e le infilai. Ero già pronto per uscire. Per non avere freddo, sia io sia i miei connazionali ci coricavamo con gli stessi vestiti con cui andavamo in giro durante il giorno.

La storia di Eltjon Bida è quella di tanti albanesi che alla fine degli anni ’90 lasciarono il loro paese per arrivare in Italia. Solcando quel braccio di mare che separa le coste dei due paesi a bordo di motoscafi, Elty approda dopo varie peripezie in Abruzzo e la storia dei suoi primi anni è nel suo primo libro C’era una volta un clandestino che per chi non l’avesse già fatto consiglio di leggere.
La storia continua con Che fine ha fatto quel clandestino? – Edizioni PUBME- pubblicato a Settembre 2021.

Lo stesso candore che ho trovato nel primo libro accompagna anche il seguito delle avventure di Eltjon. La voce dell’autore è limpida ed è possibile calarsi nei pensieri di un ragazzo che aveva ed ha il solo scopo nella vita di fare bene. Talvolta, mentre leggevo, mi sono stupita davanti alla trasparenza che governa il libro. Quel tipo di racconto, senza substrati psicologici a più piani che ormai governa tanta narrativa di oggi, arriva dritta al punto ed è molto efficace nel riportare la storia e l’atteggiamento della stragrande maggioranza degli immigrati di quegli anni. Tanto è vero che a distanza di solo vent’anni, gli albanesi sono ormai parte integrante del tessuto lavorativo e sociale di tante città italiane.
Eppure mentre leggevo pensavo che, proprio questa storia, quella dell’immigrazione albanese verso l’Italia, ha avuto fino ad oggi pochissima rappresentazione. A parte, ovviamente, i continui allarmi sociali cavalcati da certa politica e per i quali un’attenta lettura delle statistiche avrebbe ridimensionato la paura che ci avevano inculcato i vari tg e trasmissioni a tutte le ore, della vita, dei sacrifici, dell’impegno degli immigrati albanesi non si è scritto quasi nulla.
Allora in questo contesto, i libri di Eltjon e la sua caparbietà nel voler a tutti i costi restare in Italia e lavorare sono uno spaccato di quegli anni sui quali finalmente viene fatta luce ed, anche, se possibile resa giustizia.
Non ci sono solo gli albanesi freschi di immigrazione che dormivano nei vagoni abbandonati delle stazioni milanesi, ci siamo anche tutti noi nel libro di Bida. Ci sono quelli che hanno offerto un lavoro, quelli che hanno sfruttato la situazione, quelli che facevano lavorare in nero chi aveva bisogno, quelli che si sono innamorati, quelli che erano razzisti e quelli che non lo erano.

Leggere Eltjon significa accendere una luce su degli angoli poco illuminati, non bui, dell’Italia di quel lontano 1997 e capire tutti gli sforzi fatti per integrarsi in una società completamente diversa dalla propria. Leggere quei mesi attraverso più prospettive possibili è un modo per rivivere quegli anni e capirli da più punti di vista.

Buona lettura in attesa dell’uscita del Volume 3.

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Progetto Gli Invisibili 2021: Le cattive di Camila Sosa Villada

Mai nessuno ci chiama per nome, se non noi. Il  resto delle persone ignora i nostri nostri nomi …

La potenza del libro si può riassumere in queste sole parole. Nessuno considera le trans come persone. Le trans sono le ultime delle ultimi, gli ultimi degli ultimi. Le trans non esistono se non in alcune zone della città e nelle ore notturne. Di giorno tutti distolgono lo sguardo, chi incontra trans guarda altrove oppure accusa apertamente, anche coloro che solo alcune ore prima hanno diviso con loro sesso e sudore.

Un libro doloroso e magico, allo stesso tempo. La comunità di trans che affolla la casa di Zia Encarna vi conquisterà dalle prime righe. La gioia di vivere, come la tristezza, il dolore, l’esclusione, la repulsione sono in ogni pagina del libro. Il ritmo della scrittura di Camila Sosa Villada è travolgente e ci accompagna dall’infanzia del ragazzino che voleva essere altro, fino all’università e alla strada del parco, dove finirà per prostituirsi. Forse l’unico posto dove riuscirà ad essere davvero ciò che sente in ogni fibra del corpo.

Leggetelo, ci si trasforma in mamme impossibili eppure carnali e accoglienti, in passeri con piume leggere più vere di qualsiasi volatile, in donne che amano ogni giorno con gioia, in uomini che sono in grado di amare oltre l’apparenza, in splendori degli occhi lieti di essere accolti. Ciascuno troverà la sua via oltre il genere o la categoria nella quale si ritrova.

Punta all’essenza, Le cattive e lo fa prendendo una strada lunga e tortuosa. Passando per l’Inferno e non è detto che noi che siamo stati a guardare, molto spesso, noi che abbiamo giudicato, molto di più, siamo, come spesso ci consideriamo, la parte migliore della società.

Le Cattive

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Progetto Gli invisibili 2021: ITALIANA di Giuseppe Catozzella

La storia la scrive chi vince.

Quando si parla della storia del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, mai parole sono state più veritiere. Esiste un pezzo di storia volontariamente dimenticata, quella che riguarda le rivolte dei contadini/briganti del sud Italia post unificazione, oggi considerata la prima guerra civile italiana.

Non è una storia lineare, non ci sono personaggi esclusivamente buoni e personaggi cattivi, non c’è solo il bianco e il nero, non c’è solo la quasi “agiografia” di Garibaldi, c’è molto altro da raccontare, da conoscere, da approfondire e fintanto che non avremo affrontato  tutti coloro che hanno preso parte all’Unità d’Italia non potremo mai dire che la storia del nostro Paese è completa.

ITALIANA rimedia a parte di queste colpe, mettendo in luce la vita e la persona di Maria Oliviero, conosciuta come Ciccilla, unica brigantessa italiana ad essere stata a capo di una banda.

Il brigantaggio postunitario che esplose nelle regioni del Sud Italia è un fenomeno colpevolmente misconosciuto, sia per non creare ulteriore emulazione delle attività dei Briganti, sia perché le feroci repressioni che caddero come mannaie su popolazioni già gravemente provate dalla miseria più nera che si possa immaginare non furono certe imprese di cui vantarsi.
Una storia atroce che non fa onore  nessuno e per questo condannata alla damnatio memoriae dai vincitori (gli italiani). Eppure, oggi più che mai, è necessario conoscerla perché è solo partendo da quello che accadde, dalle comprensioni delle ragioni degli uni e degli altri che potremo comprendere e finalmente affrontare:

  • l’atavica sfiducia delle popolazione meridionali nei confronti dello Stato
  • la copertura territoriale, quando non connivenza, con i fenomeni malavitosi
  • l’arretratezza economica del Sud dal quale dopo ancora 140 dall’unificazione non ci siamo liberati
  • il pregiudizio morale e culturale di chi è economicamente più forte e gestisce il potere verso chi non ha la stessa forza ( il nord contro il sud per intenderci).

ITALIANA mi ha letteralmente rapita. Maria è una donna di un’intelligenza vivace e precoce, una donna che si fa domande alle quali non trova risposte, una donna moderna anche negli atteggiamenti verso la violenza degli uomini sulle donne, una donna illusa, come tutte le popolazioni del sud, dalle promesse garibaldine che non troveranno nessuna concretezza nella realtà.
Il giogo dei vecchi padroni devoti alla monarchia borbonica si trasforma e diventa nuovo giogo dei vecchi padroni devoti alla monarchia sabauda. L’unica reazione possibile è darsi alla macchia, delinquere. Non è una scelta, è appunto l’unico modo per gridare che “così non va bene”. Nessuno ascolterà la voce di Maria, di lei nemmeno si sa con esattezza che fine abbia fatto. Il libro offre un’ipotesi, ma probabilmente la donna una volta catturata venne trasferita nel carcere di Fenestrelle, in Piemonte, dove morì.

Leggete ITALIANA. Giuseppe Catozzella ha scritto un libro bellissimo che merita molto.
Se avessi potuto e saputo farlo lo avrei scritto io, l’idea di parlare di Ciccilla mi era venuta una quindicina d’anni fa e chiesi un aiuto ad un professore dell’università di Napoli per recuperare dati ufficiali e documenti. Mi rispose, ghiacciandomi, che non era proprio il caso di parlarne, che non c’era niente a riguardo e che era meglio che quella storia venisse dimenticata. Per mia colpa, lasciai correre. Lui era un famoso meridionalista e mi sembrava scortese insistere. Non avevo conoscenze adeguate per poter ribattere il suo ragionamento e mi arresi. Per fortuna Giuseppe Catozzella ha avuto quel coraggio e lo ringrazierò sempre nell’unico modo che conosco, consigliando a TUTTI, ma proprio tutti, di leggere ITALIANA.

Avevamo un bisogno disperato di questo libro e manco lo sapevamo.

 

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