Lulù e le cose da non fare più

 Un gatto è un gatto…..una bambina è una bambina.

 

 

Il gatto miagola                        mi mi miao … mi mi miao

La bambina parla                     Ciao, che bella giornata …bla bla bla

 Ma a volte capita, e non soltanto nelle favole, che un gatto ed una bambina si incontrano ed allora parlano … insieme.

Ma i gatti non parlano! Allora forse miagolano … insieme.

Ma le bambine non miagolano! Allora forse parlano … insieme.

Insomma, per farla breve, non si sa bene come, se parlando o miagolando, riescono a capirsi.

 Allora un certo giorno  ….

Nel paese di GUARDAUNPOTU’ c’era una bambina che si chiamava Lulù.

A Lulù piaceva correre al parco, fare grandi salti e salire sulla gru, che non era proprio una gru ma uno scivolo gigante sul quale lei faceva su e giù, proprio come su una gru.

E le piaceva anche giocare con suo fratello grande Gianlù, che si chiamava Gianluca Antonio Federico Massimo Alberto, ma che lei chiamava Gianlù, per fare prima.

Ogni tanto, però, Gianluca Antonio Federico Massimo Alberto ( vabbè! forse è meglio che, anche noi, lo chiamiamo solo Gianlù, che ne dite?!?) voleva anche giocare con i suoi giochi, creati per i bambini più grandi, e allora si chiudeva nella sua cameretta e accendeva la PSP, la Xbox, il Nintendo DS, la Wiii e giocava … solo per un tempo breve come gli avevano indicato la mamma ed il papà.

Gianlù aveva capito che rispettando i tempi dati dai genitori riusciva a divertirsi tanto …. tantissimo, era sempre allegro e non aveva mai mal di testa o agli occhi come capitava, invece, al suo amico Carlo Francesco Giuseppe Secondo che giocava tutto il giorno con i giochi elettronici e non si fermava mai.

La cosa particolare del paese di GUARDAUNPOTU’ era che si potevano avere tutti i giochi possibili perciò i genitori dovevano fare particolare attenzione ai loro bambini e controllare che i piccoli giocassero con i giochi per i piccoli e che i grandi giocassero con i giochi per i grandi.

 Lulù, però, era molto curiosa ed un po’ disobbediente e voleva proprio giocare con i giochi di Gianlù.

La mamma ed il papà le avevano spiegato che lei non poteva ANCORA GIOCARE  perché era piccola, che nei giochi c’erano immagini, suoni che potevano spaventarla e che bisognava rispettare SEMPRE le indicazioni date dai fornitori di giochi sui limiti d’età.

Sui giochi di Gianlù c’era scritto – VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI – ma questo non importava proprio a Lulù.

A questo punto GATTO, che casualmente era passato dal paese di GUARDAUNPOTU’, decise che era meglio parlare, scusate miagolare con Lulù …. e avvisarla che poteva essere molto pericoloso non ascoltare quello che consigliano i genitori laggiù.

Adesso, però, vi devo svelare un segreto. Gatto non è un semplice gatto. E’ un felino speciale che arriva quando un bambino o una bambina sta per mettersi nei guai … I grandi non lo vedono, sia chiaro …. ma i bambini sanno che c’è. A volte non si fa vedere neanche dai bambini, però sussurra nell’orecchio le cose giuste da fare …. mi mi miao, mi mi miao, mi mi miao che tradotto significa fai attenzione, ascolta i buoni consigli, ricordati cosa ti hanno insegnato mamma e papà e i bambini sentono nella pancia che devono “cambiare rotta” e non fidarsi di persone che non si conoscono, anche se sembrano buone, non allontanarsi da casa senza avvertire prima mamma e papà, non mangiare fino ad ingozzarsi, non fare giochi proibiti  ….. e altre cose pericolose per i piccoli.
A voi non è mai capitato di “sentire nella pancia” un allarme quando bisogna stare attenti? Ecco, il solletico allo stomaco è la voce di Gatto!

Per ritornare a noi ….un certo pomeriggio Gatto entrò di soppiatto in casa di Lulù ed iniziò a seguirla. Miagolava, miagolava di continuo ma Lulù aveva le orecchie chiuse.

La bambina aveva deciso che, uscito suo fratello Gianlù, si sarebbe intrufolata nella sua stanza ed avrebbe usato tutti i suoi giochi elettronici. Detto, fatto, Lulù restò, tutto il pomeriggio, a fare i “giochi da grandi”.

Gatto bussò alla porta della cameretta e continuò per tanto tempo, ma Lulù non sentiva più, assorta com’era a far andare gli occhi, su e giù.

Quella sera Lulù non mangiò niente, aveva un mal di testa mooolto martelloso e un’irritazione agli occhi mooolto bruciosa. La mamma ed il papà si preoccuparono a vederla così e le chiesero se fosse successo qualcosa.

Gatto, da sotto il tavolo, le tirava l’orlo della gonna e miagolava mi mi miao, mi mi miao, mi mi miao che tradotto significa racconta cosa hai fatto, fidati della tua mamma e del tuo papà … Ma Lulù non sentiva più, si era addormentata con la testa che le penzolava giù. Mamma e papà la presero in braccio e la portarono a letto, le diedero il bacio della buonanotte, lasciarono sul comodino il libro che dovevano leggere insieme e chiusero la luce.

Quella notte fu lunghissima per Lulù. Mostri enormi le saltavano addosso, draghi sanguinolenti la costringevano a correre fino a perdere il fiato, bande di creature orribili la volevano prendere e poi streghe, orchi, baubau … e alla fine degli incubi un Mangiabambini enorme stava quasi per inghiottirla …..quando Lulù urlò con tutto il fiato che aveva in gola, svegliando la mamma, il papà e Gianlù.

Gatto saltò sul letto di Lulù e, per calmarla, le fece il solletico sul naso con i suoi lunghi baffi.

Poi le disse mi mi miao, mi mi miao, mi mi miao che tradotto significa: “Piccola Lulù, ecco cosa succede ai bambini che non ascoltano i consigli della propria mamma e del proprio papà. Quei giochi non erano adatti alla tua età, eppure hai voluto provarli lo stesso guardando immagini ed ascoltando suoni che, senza l’aiuto dei grandi, non riesci a comprendere. Quello che è rappresentato è FINZIONE, ma è costruito talmente bene che sembra vero. Devi sempre farti accompagnare da un adulto che ti può spiegare, ad ogni passo, come distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è. Ed inoltre, pur conoscendo la REGOLA DEL TEMPO, sei stata vicino al video per tutto il pomeriggio buscandoti un gran mal di testa e un gran mal di occhi.”

Lulù, dapprima si meravigliò molto perché comprendeva le parole di quel micio strano …. ma  poi, comprese anche che aveva commesso un grosso errore ed urlò ancora più forte di prima … svegliando, così, tutti gli abitanti di GUARDAUNPOTU’.

Si aprì la porta della cameretta e mamma e papà corsero a consolare Lulù che, fra lacrime e grida, raccontò la sciocchezza che aveva compiuto quel pomeriggio, promettendo di non ripeterla mai più.

I genitori abbracciarono forte e rassicurarono Lulù. Avrebbero voluto darle una punizione, ma rinunciarono perché la bambina, purtroppo a sue spese, aveva già imparato la lezione….

Per quella notte mamma, papà, Lulù e Gianlù …. dormirono insieme fino a non poterne più.

 Gatto capì che la situazione era tornata sotto controllo, a Lulù, con vicino la sua mamma ed il suo papà, non poteva capitare nulla più. Un balzo felino e saltò fuori dalla finestra, brontolando mi mi miao, mi mi miao, mi mi miao che tradotto significa meno male che i bambini hanno i genitori che li aiutano a ripararsi dai “pasticci” … io da solo non ce la farei.

 E con un batuffolo, fatto di peli arruffati, si sturò le orecchie feline tappate.

FINE

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