8 marzo 2020 in quarantena ad un 1,87 cm dagli altri

8 marzo 2020 – Festa della donna in quarantena

Penso che neanche nella più pessimistiche previsioni, mi sarei avvicinata ad una mattinata di questo tipo.

LOCATION: LOMBARDIA  zona rossa o un colore del genere, non si capisce bene, in quarantena fino al 03 aprile 2020.

La Festa delle Donne assume così un significato completamente diverso.

Mi sono chiesta: è utile festeggiare?  che senso ha stamattina la mimosa e tutto il resto?

Poi stanotte ho riflettuto, ah la notte e i suoi silenzi – benedetto sia chi l’ha inventata.

Forse questa giornata è ancora più significativa, mi sono detta. Perché porta con sé, alla luce di tutto ciò che sta accadendo con l’emergenza coronavirus, una verità importante.

SOLO UNITI SI VA AVANTI, da soli non c’è futuro per nessuno. Si soccombe tutti.

E questo vale ancora di più in questa giornata.  Noi donne dobbiamo rimanere unite ma soprattutto dobbiamo trovare un modo, nolente o volente, per restare unite con i nostri uomini.  La guerra NOICONTROLORO non ha funzionato o se lo ha fatto è durato poco.

Per avere un mondo e un futuro migliore, le donne e gli uomini devono essere uniti e andare avanti.

Ognuno perderà qualcosa sia chiaro e ci perdono nel breve più gli uomini perché hanno più privilegi acquisiti e ritenuti culturalmente e socialmente validi, ma  come dimostra bene la crisi che stiamo vivendo è l’unità e il rispetto degli altri che ci dà futuro.

Ho letto da qualche parte che esiste una sorta di “visione delle Seconda Torre”,  riferendosi al fatto che si sente sollievo nel vedere che a poca distanza da noi è accaduto qualcosa di terribile e noi ce la siamo cavata.  Fino a che… beh come finisce nel giro di due ore la Seconda Torre lo sappiamo tutti.

Ecco signori uomini detto questo non aggiungo molto altro se non una piccola raccomandazione:  NESSUNO DI NOI È NELLA SECONDA TORRE se non momentaneamente.

Se voi vi avvicinate un po’ più alla Prima Torre, quella che porta più peso addosso da sempre  e ci aiutate a sollevarne un po’, possiamo andare avanti insieme.

Dalla Lombardia Zona Rossa o quasi è tutto.

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8 marzo – La Festa dell’onnipresente senso di colpa

Festa … Festa … Festa!!! Ma siamo sicuri che ci sia da festeggiare?

Si festeggia una ricorrenza, un anniversario, un compleanno … un giorno, cioè, che ricorda un evento speciale ma le donne, noi, oggi cosa dobbiamo ricordare? Qual è l’evento speciale che sottende la nostra festa?

Non credo sia la possibilità di uscire una sera fuori con amiche o simili per una pizza, una serata per ballare o nelle occasioni più spregiudicate per uno spogliarello maschile o giù di lì ….
Eppure per molte di noi e, forse, per la maggioranza l’8 Marzo si riduce a questo!
E’ riduttivo? No è come stanno le cose, oggi!
Si potrebbe imputare la responsabilità alla tv che mercifica il corpo femminile, ma allo stesso tempo si può ribattere che la tv è seguita per la maggior parte del tempo da donne. Si potrebbe dire che la colpa sia del potere maschile che impera ovunque, dal mondo della politica, alle imprese e comunque nei posti che contano? Si potrebbero trovare tante colpe e tanti imputati, ma niente di tutto ciò riuscirebbe a mattere a fuoco perchè l’unico momento che, nella pratica, dedichiamo “forse” esclusivamente a noi stesse sia un giorno solo all’anno, anzi un pomeriggio o solamente una serata. A molte neanche quello!
Il problema per le donne è, secondo me, l’onnipresente senso di colpa e di inadeguatezza. Per qualsiasi cosa facciamo o diciamo, di fondo, sappiamo che stiamo rinunciando o togliendo spazio e tempo a qualcosa d’altro.

  • Siamo a lavoro, pensiamo alle cose da fare a casa.
  • Siamo a casa, pensiamo a quello che abbiamo traslasciato a lavoro.
  • Abbiamo un figlio, pensiamo al tempo che togliamo al nostro compagno.
  • Abbiamo il secondo figlio, pensiamo al tempo che togliamo al primo e così via …
  • Usciamo per una passeggiata o per guardare vetrine, pensiamo che per la cena stasera non abbiamo niente in frigo di già pronto.
  • Se siamo single, anche quelle più incallite e determintate a restare tali, prima  o poi troviamo qualcuno o più spesso qualcuna che ci chiama zitelle e penseremo che la colpa della condizione “indesiderabile” è nostra …
  • Se siamo in coppia, pensiamo che le single si tengono meglio di noi perchè hanno tempo e probabilmente voglia ed è per questo che spesso i nostri compagni si distraggono
  • Se il nostro compagno ci maltratta, pensiamo che abbiamo un carattere insopportabile e che lui fa bene a comportarsi così perchè una come noi chi la vorrebbe?

L’elenco è ancora molto lungo ed ognuno può riempirlo come vuole … il leitmotiv è il perenne senso di colpa e di inadeguatezza.  Non importa in che posizione sociale ti trovi  o che ruolo occupi ( anche se per chi è economicamente e culturalmente  indipendente la situazione è migliore ), se sei una donna sei meno all’altezza di quello che gli altri si aspettano da te. 
E quando potremo quindi mai festeggiare? Quando tra gli altri, quelli che si aspettano di più da te, saranno appunto solo “altri” e NOIci piaceremo così come siamo, con le nostre mancanze e debolezze.
Quando ogni donna stimerà l’immenso PATRIMONIO EMOTIVO che la natura le ha regalato e comprenderà che è un tesoro inestimabile e più che adeguato per vivere una vita, qualsiasi essa sia, degna di essere vissuta. In ogni sua sfaccettatura, in ogni suo momento.

BUONA FESTA delle DONNE a tutti

 

 

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