Libro: NOI (Bompiani) di Paolo Di Stefano

NOI copertina
NOI
è il nuovo romanzo di Paolo Di Stefano edito da Bompiani e approdato in libreria a maggio.

 

Paolo Di Stefano scrive in maniera straordinaria e con raro spessore nel perfetto utilizzo della lingua italiana. Solo per questo già val la pena leggerlo. Ma in NOI c’è molto di più di un libro ben scritto. NOI è la storia della famiglia dell’autore e attraversa tre generazioni di uomini. Forse potremmo partire da questo, una storia di famiglia quasi tutta declinata al maschile. Una scelta che mi ha incuriosito molto, non ricorrente nella narrativa corrente, percorsa più spesso da storie di famiglie al femminile. Partiamo dal nonno Giovanni, un uomo figlio del suo tempo, di quegli anni duri e difficili che hanno caratterizzato il dopoguerra in Sicilia e in tutta Italia.

  • Citazione: In paese lo chiamavano don Giovanni il femminaro, e ancora adesso, se chiedete di lui in zona Stazione, gli anziani e non soltanto gli anziani lo ricordano come il femminaro, mussiando e cioè impostando un sorrisetto malizioso al solo pensiero delle sue imprese madornali e scandalose.

Il nonno è il patriarca al quale tutto è dovuto, feroce difensore di una sicilianità arcaica e sensuale che non si ferma neanche davanti all’età avanzata.

Sempre per rimanere sulle figure maschili, l’altra centrale del libro è quella di Vannuzzo, figlio di Giovanni. Persona dal carattere contrastante e irrisolto. Conosciamo Vannuzzo ragazzo alla ricerca di una sua strada e Vannuzzo padre rigoroso, moralista e dal carattere iracondo.

  • Citazione: Quando sentiva parlare di valori, di rispetto e di morale, nostro padre era a casa sua, non certo in quella di via Torino 1, ma nella casa interiore del suo risentimento contro un padre debosciato: sin da giovane era entrato nel tunnel del senso del rigore, del dovere e della correttezza inflessibile nutrito come ribellione all’autorità paterna …

Mi sono fermata a riflettere su Vannuzzo, sui suoi scatti d’ira, spesso immotivati o perlomeno incomprensibili, e con molta sofferenza confesso che ho rivisto in lui mio nonno paterno. Personaggio difficile da approcciare, spesso in famiglia cattivo e insensato negli scoppi d’ira, così come all’esterno gioviale e addirittura simpatico con gli estranei. Un controsenso se visto con gli occhi di oggi, eppure così è stato. E come lui, come Vannuzzo, tanti di noi ritroveranno padri, zii, nonni che appena un paio di generazioni fa erano “uomini tutti di un pezzo”, talmente rigidi che spesso dimentichi di sé stessi e di quella briciola d’amore che, molte volte, appiana tante spigolosità. Per fortuna poi si invecchia e con la vecchiaia spesso arriva l’indulgenza.

Protagonista del libro è anche e soprattutto la Sicilia. Una Sicilia inondata di luce ma anche piena di ombre, nobile e rurale allo stesso tempo, come quella che ritroviamo descritta nella grande letteratura italiana.

Ed infine il libro focalizza anche le emigrazioni dalle regioni del Sud Italia verso Milano e verso la Svizzera degli anni ‘50 e ’60. I viaggi di Vannuzzo diventano racconto collettivo per tutti gli italiani che in quegli anni percorsero la nostra penisola verso i vari nord. Oggi è un tema ancora attuale in Italia anche se al contrario, siamo diventati il paese meta di migrazione da altri paesi, in particolare da quelli africani.

L’ultima parte del libro e quella più intimista e commovente. La storia della famiglia si trasforma ed entriamo nelle mura di casa. La voce di Claudio, il fratello bambino dell’autore morto prematuramente di leucemia, diventa più forte e anche noi lettori la possiamo sentire il suo soffiarci sul collo. Questo dialogo con lui che dura tutta una vita è stato forse il modo dell’autore per non abbandonare questo bambino morto così presto.

Si sente il dolore di Paolo bambino, il terrore per la morte del fratellino, le colpe inesistenti che si è attribuito. Avrei voluto chiedere come si può superare un dolore così grande? Poi mi sono fermata perché ho trovato la risposta in una delle ultime immagini del libro.

  • Citazione: Non appena comincia a scendere il sole, con la luce ancora piena e però già radente, indosso le scarpe da ginnastica: “Andiamo.” E mi allontano con Maria. “Ecco, vedi, questo vuol dire essere felici senza saperlo.” “Ma noi siamo felici e lo sappiamo, ”dice.“ Lo sapremo meglio tra qualche mese che oggi eravamo felici.”

Leggete NOI di Paolo Di Stefano perché ne vale la pena.

Per chi ha voglia, qui il nostro incontro in diretta con Paolo:

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09 Giugno 2020 – Incontro con Rachele Catanese per parlare di racconti, ironia e lieto fine

A questo link  potete rivedere il nostro incontro.

Vi aspettiamo per parlare di :

FILM – Jojo Rabbit di Taika David Waititi

LIBRO – Il cielo in gabbia di Christine Leunens

 

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Giro del mondo in musica – Storia di Nicoletta e Chris – Maggio 2020

Christofer e Nicoletta sono una coppia di musicisti straordinari e unici. Hanno viaggiato in tutti i continenti inseguendo l’ispirazione ed esibendosi in luoghi insoliti. Nella loro ultima avventura hanno raggiunto Shangai via terra. Il loro viaggio vi conquisterà.

6 - Storia Nico e Chris - pag. 1 nr. 22 Maggio 2020 6 - Storia Nico e Chris - pag.2

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Intrecci di vita – Storia di Jorida Dervishi – Marzo 2020

Jorida è una donna straordinaria e piena di energia. La sua storia conquista. E’ arrivata a Milano dall’Albania e ha dovuto imparare molte cose, oltre alla lingua. Così ha capito che poteva aiutare altri stranieri. Sopratutto le donne, perchè sono proprio le donne che trainano l’integrazione.

3 - Storia di Jorida Dervishi Pag. 1 3 - Storia di Jorida Dervishi Pag. 2 3 - Storia di Jorida Dervishi Pag. 3

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Libro: Il giorno mangia la notte di Silvia Bottani

Il giorno mangia la notte

Ho letto questo libro a Marzo, in piena ondata di panico da pandemia. Tanto di notte ero sveglia, mi sono detta, impiego bene il tempo a leggere. Così ho notato la copertina di questo libro: una boxeur con i guantoni, la treccia e lo sguardo, duro, di sbieco, diretto verso un bersaglio.
Ho iniziato il libro e ho impiegato tempo per entrare nella storia, avevo la sensazione che i personaggi faticassero a emergere. Questo la prima notte.
La seconda notte è venuto fuori la descrizione di un personaggio, il classico ex milanese splendido  in penuria di soldi e affano di vita, che mi ha intrigato. Poi è arrivata la donna emigrata che a Milano è venuta per dare un futuro ai figli. E poi sono arrivati loro, i protagonisti. Entrambi poco indulgenti verso i lettori, vi avviso. Non si fanno amare subito, Naima e Giorgio. Ci vuole tempo per conoscerli e tempo per capire le asperità di entrambi. Però quando arriva quel vortice che li prende e li porta via, nonostante loro, il libro non vi lascerà più.
La terza notte l’ho trascorsa attaccata alle pagnie perchè dovevo sapere come andava a finire.
Una scrittura secca ha accompagnato bene i personaggi e mi è piaciuta molto. La Milano che fa da sfondo è feroce sia negli ambienti alto borghesi che in quelli meno abbienti ed è esattamente la direzione che, se non ci sarà un cambio culturale forte nel nostro paese, la città prenderà.
Ho solo qualche rammarico, ho avuto la sensazione che qualche personaggio andasse indagato di più. Ci sono come dei fili che restano in sospeso: il rapporto di Naima con il ragazzino down, il passaggio di Naima dall’amare una donna e un uomo senza nemmeno un cenno di approfondimento … Non vado avanti perchè non voglio dire troppo.
Il libro va letto non raccontato. E vi dico che ne vale la pena.

L’amore doma qualsiasi spirito selvaggio e lo rende migliore.

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Il mondo nuovo sarà costruito da giovani – Erika Lauro

Erika Lauro – Senior Product e Strategic Designer di Zalando – Berlino – Europa

Il mondo nuovo sarà costruito dai giovani donne e da giovani uomini.
In Italia, anche in fase post-lockdown, le scelte messe in campo per affrontare il futuro sono state prese da uomini e nell’interessi di uomini.
Le donne, i bambini e i giovani sono stati esclusi dalle scelte per il futuro del Paese e neppure fanno parte delle varie enclave di esperti creati per trovare soluzioni.
La scuole chiuse a tempo indeterminato (peso che cade sulle donne e sul lavoro femminile) e nessun intervento per bambini, ragazzi e giovani ne sono la prova certa.

Eppure il futuro dell’Italia e dell’Europa è nella mani di giovani donne e dei giovani uomini che con l’intraprendenza che caratterizza la loro età sanno guardare avanti e hanno una visione di futuro.
Ne è un esempio Erika Lauro. Un’eccellenza italiana volata a Berlino (Germania) per realizzare un sogno e creare il futuro, suo e nostro.

Oggi si occupa, tra l’altro, di DESIGN STRATEGICO in Zalando che tutti conosciamo perchè è una delle aziende online più importanti nel panorama dell’e.commerce.

E’ una pioniera del suo lavoro. Il Design strategico permette di “lavorare su visioni di sistema, che, a loro volta, hanno la possibilità di generare soluzioni inedite di innovazione” ( a questo link la sua intervista integrale di Excellence Magazine ch invito a leggere).

Inoltre, come tutti i giovani (e su questo quanto abbiamo da imparare noi adulti!) ha attitudini al green, alla sostenibilità ambientale, all’ecologia ambientale e sociale.

Una forza, una determinazione che mi auguro possa spendere anche nel nostro paese. Un paese che oggi sento obsoleto nei suoi snodi decisionali e che ha urgente bisogno di svecchiarsi. Ha bisogno urgente di delegare decisioni a giovani che sappiano assumersi rischi e avere una prospettiva di futuro.

Accolgo, quindi, come un segno di incoraggiamento e di speranza la risposta di Erika Lauro sulla fase di grande complessità che stiamo vivendo e che vi riporto per invitare tutti ad una riflessione sul presente:
D: Il mondo così com’è rischia di scomparire?
R: Scomparirà del tutto il vecchio, soltanto se non saprà aggiornarsi. Il fondamento del nuovo sarà la sostenibilità, come quello delle energie pulite che stanno sostituendo progressivamente le inquinanti.

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