Nessuno può impedirti di sognare – Storia di Alessandro Cardone – Confidenze nr. 1- Dicembre 2020

La storia di Francesco Cardone è una strordinaria storia d’amore e di resilienza che possiamo trovare nel libro IMMAGINA, scritto dal ragazzino napoletano.

Il libro, i proventi del quale vanno in beneficenza all’spedale dei bambini di Napoli, lo potte trovare a questo link:

IMMAGINA di Francesco Cardone 

La storia raccontata da Alessandro, il suo papà, la potete trovare a questo link e leggerla tutta d’un fiato:

NESSUNO PUO’ IMPEDIRTI DI SOGNARE 

17- Storia di Alessandro Cardone

17- Storia di Alessandro Cardone pag. 2

 

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Con la testa nel pallone – Storia di Eleonora Goldoni – Confidenze nr. 48 – Novembre 2020

Eleonora Goldoni è una ragazza speciale, oltrechè una talentuosa calciatrice italiana e ci stupirà per la sua bravura e capacità di comunicare ottimismo.

Nel suo libro PREFERISCO I TACCHETTI troverete la sua storia ed anche preziosi consigli nutrizionali per una corretta alimentazione.

16 - Storia di Eleonora Goldoni - libro

Qui la sua storia:

16 - Storia di Eleonora Goldoni - pag. 1

16 - Storia di Eleonora Goldoni - pag. 2

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Viaggio in fondo alla vita – Storia di Sabrina Paravicini – Ottobre 2020

FINO A QUI TUTTO BENE è il bellissimo linbro che Sabrina Paravicini ha scritto per raccontare la sua malattia e la lotta che ha ingaggiato per affrontarla. Un libro che dona una grande forza a chi lo legge e che offre un senso nuovo per vedere le cose che fanno parte della nostra vita. Uno sguardo per non dimenticare quanta luce e bellezza donino ad ogni nostro nuovo giorno i risvegli e le attenzioni verso noi stessi e chi vogliamo bene.

Nel video che segue Sabrina ci racconta le sue paure e la sua storia:

Sabrina Paravicini: ecco il mio viaggio in fondo alle paure

 

Qui la sua storia:

15 - Storia di Sabrini Paravicini

15 - Storia di Sabrini Paravicini - Pag. 2

 

 

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Storia di Cristian Neri e dello ZOOPARK Levigliani – Confidenze nr. 44 – Ottobre 2020

Nel video Cristian ci racconta come i mesi del lockdown siano stati per lui la scoperta di una vena artistica che ha messo a disposizione dei bambini del suo paese: Levigliani, frazione di Stazzema in provincia di Lucca.

A questo link il video:

Cristian Neri e lo zoo che fa sognare i bambini

E qui ecco la sua storia:

14 - Storia di Cristian Neri - Ottobre 2020

14 - Storia di Cristian Neri - Ottobre 2020 - Pag. 2

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Elenco di cose da fare con gusto nel 2021

Amo gli elenchi, sempre amati,

coordino il mio stare al mondo

mettendo in fila pensieri, cose da fare, priorità.

E allora, per riprendermi i giorni persi nel 2020, ecco le 10 cose che farò con gran gusto nel 2021:

1. Caffè al bar (ogni qualvolta che potrò perché l’aroma del caffè sistema anche la giornata più cupa)

2. Passeggiate libere in Città (tutte quelle dove potrò andare)

3. Comprare un abito primaverile e uno estivo costosissimi

4. Comprare un paio di scarpe tacco altissimo e trovare il modo di indossarle per una serata intera

5. Parrucchiera ed estetista come se piovesse, pure se c’è il sole, la nebbia, la neve e tutta la gamma possibile di variazioni meteorologiche perché in un anno mi sono imbruttita come se ne fossero trascorsi dieci

6. Uscire da sola e non specificare dove vado e quando torno (ci sono dei piccoli, innocui segreti che vanno mantenuti)

7. Passare due ore con una persona che mi chiami per nome (niente mamma, né amore, né cognome, né signora o il seppur rarissimo signorina, né qualsiasi appellativo vario, proprio il mio nome)

8. Mangiare in un ristorante milanese cibi strani e sentirmi come se fossi in vacanza (da fare anche più volte al mese)

9. Andare in giro per certe Chiese, musei e gallerie che so io, anche una volta al giorno

10. Andare in ufficio e respirare quell’aria del mattino in centro a Milano che non è fatta di H2O ma di possibilità, di progetti e di futuro (un mix che auguro a tutte le città italiane in ripresa,ma al momento possibile solo nella città meneghina).

Sono certa di aver tralasciato un sacco di cose importanti e fondamentali, la famiglia e gli affetti cari tanto per dire, ma quelle non le ho né perdute, né tralasciate, anzi il 2020 con tutti i dolori e le solitudini che ha provocato, mi ha rafforzato ancora di più il senso di ciò che conta.

Quel che ho bisogno di ritrovare è la leggerezza verso me stessa, la possibilità di rispecchiarmi in una vetrina e piacermi.

Buon 2021

 

 

 

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4w4i – Digital Lab: Un anno di letture al femminile

2020: Un anno di letture… solo al femminile

All’inizio di gennaio 2020, ho preso un impegno con me stessa e con i miei
“amici social”: avrei letto esclustivamente libri di autrici. E’ stata una ricerca
non sempre semplice, con tante conferme e qualche sorpresa. Mi sono mancati
gli autori “maschi”? Cosa ho scoperto nel mondo dei “libri” al femminile?
l’imprevisto lockdown ha marginalizzato o esaltato la letteratura delle donne?

Cliccate Qui potete trovare il video da vedere 🙂

Buona Visione

 

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23 Novembre 1980 … 40 anni fa

23 Novembre 1980 – Domenica 0re 19:34 – Terremoto dell’Irpinia

Su questo evento, la peggiore sciagura italiana dal dopoguerra, è stato detto tutto. Tanto, troppo forse. Ci sono state speculazioni e ruberie talmente immani che si fa fatica a racchiuderle in cifre ripetibili. Un fiume, anzi un mare di soldi persi nei mille rivoli della malapolitica, della malaeconomia, della mala tendenza della gente a vedere i soldi pubblici come soldi che si possono sprecare … Insomma le ragioni antropologiche e politiche le lascio agli esperti, tanto non è con un post che si risolveranno.

Quello che vorrei ricordare stasera è “quella paura”… 90 secondi sono un’eternità se sotto i piedi il pavimento salta e la casa intorno balla letteralmente. Provate con qualsiasi  orologio e vedrete.
Il tremore dell terra durato 90 secondi ha sprigionato una forza spaventosa, non comprimibile. Nessuno di noi, nemmeno mamma e papà, nemmeno i nonni, potevano fare niente. Io avevo 8 anni e mezzo. A quell’età guardi i grandi per capire, pre decifrare cosa sta accadendo intorno. Sono i grandi i traduttori degli eventi. E quello che vedevano i miei occhi era terrore puro. Non c’era un adulto che non fosse fuori di sè. Uno rideva insensatamente, uno piangeva, chi chiamava … chi dimenticava le chiavi, le porte aperte, la tv accesa … il caos.
Allora la forza che si è sprigionata dalla terra è salita al cielo ed è diventato cielo rosso. Mai visto una notte così. Un tramonto indefinibile, acceso, come di un incendio all’ìorizzonte che non finiva mai. Solo che era notte, era buio e il cielo era rosso. Una paura e un’attrazione spaventosa quel rosso. Gli occhi incollati al finestrino di un auto a fissare un colore mai visto così. Poi c’è stata un’altra prima volta, la nebbia.
Una nebbia feroce e grave ha avvolto tutto e il cielo rosso si è oscurato. La paura dal cielo è scesa a terra e si è depositata negli stomaci di tutti gli esseri umani. Sì negli stomaci. E lì è rimasta. Io ce l’ho ancora lì e quando la parola terremoto fa capolino anche solo da un discorso, la paura stringe. La paura stringe e fa male. Io la paura ce l’ho ancora nella pancia. Da quarant’anni.
Vi dico la verità, mi è andata bene. Vorrei che avessero mal di pancia tanti altri insieme a me, invece 2.914 persone la paura non ce l’hanno più. 2.914 morti in 90 secondi. E ancora oggi non sappiamo neanche se la conta è giusta …

il mattino

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Il cancro al seno … una delle più grandi paure delle donne.

Quando avevo circa dieci anni, fui operata d’urgenza di appendicite.
Anni fa, non andavano tanto per il sottile, e io bambina ero in una sala dell’ospedale insieme ad altre tre donne adulte con varie patalogie. Tra queste c’era una signora che avrà avuto la mia età di adesso. In realtà non era signora, era una signorina e i medici e gli infermieri che entravano glielo ricordavano appena potevano. Io ero incuriosita da questa “signorina” e volevo capire cosa le fosse capitato di così importante e perchè tutti si affollavano continuamente intorno al suo letto. Una mattina vennero a “sfasciarle” il torace per rifare la fasciatura e la vidi. La signorina non aveva più il seno, aveva al posto delle mammelle due cicatrici giganti, rattoppate con delle fibie nere, che le si incrociavano sul petto.
Restai scioccata. Non avevo mai visto niente del genere. Mia madre che era stata in ospedale con me, fino ad allora, mi aveva sempre distratto per non farmi vedere. Quella mattina era andata a casa non ricordo a far cosa ed io ero sola. Avevo visto. A mia madre non dissi niente. Forse glielo dirò adesso, ma credo che neanche si ricordi più della “signorina”. Io invece, dopo quarant’anni, ce l’ho ben chiara in mente.
Il suo viso atterrito e quasi stupito nel vedersi le cicatrici è davanti a me. Gli occhi tristi di zitella con una croce dipinta sul petto.
Quando poi è arrivato il mio turno di capire il ruolo del “seno” nella vita di una donna, ho compreso ancora meglio la perdita subita e mi è sopraggiunta la paura. Speriamo che a me non capiti mai … per fortuna così è stato, ma le statistiche sono impietose con le donne.
1 donna su 9 è colpita da cancro al seno e sperimenta quell’angoscia e quella paura. Numeri da far tremare i polsi. Numeri da far sì che ciascuna di noi, conosca almeno una decina di donne che sono passate per questa terribile esperienza. Eppure ancora oggi se ne parla poco. Anzi meglio, ne parliamo poco, anche tra noi.
Può darsi sia pudore, può darsi sia paura o chissà che altro, ma noi donne anche nella malattia, anche quando siamo colpite duramente ce la “vogliamo” cavare da sole…
Io ho avuto la fortuna, per davvero FORTUNA, di fare una magnifica chiaccherata con Sabrina Paravicini, attrice-regista-scrittrice e creativa, che ha passato le forche caudine della chemioterapia e della mastectomia e ho capito quanto importante fosse parlarne.

Ciascuna persona che intraprende il cammino della cura contro un cancro, è inevitabilmente da sola contro la malattia. Ma il ruolo di chi è vicino, di chi la conosce, di chi fa parte della sua vita è determinante per riprendere il cammino della vita. E per aiutare e aiutarci tra di noi, è necessario sapere a cosa si va incontro e a come si può intraprendere un cammino di cura e a quanto sia necessaria la presenza, talvolta anche silenziosa, delle amicizie, dei colleghi, della famiglia e anche del partner ( ruoli in ordine sparso, ciascuno di noi stili la lista di importanza).

Potrei usare tante parole, ma vorrei che ascoltiaste le parole di Sabrina che trovate a questo link “Il mio viaggio in fondo alle paure”.

Ho raccolto la sua storia e la trovate su Confidenze nr. 44 in edicola dal 27 Ottobre 2020. Leggetela, le consiglio a tutti.

Auguro a tutte noi tanta buona vita, ricordando che un seno in meno non pregiudica in nessun modo il nostro essere donne, che è molto di più. Oggi lo so e ho meno paura.

 

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Libri: Amiche per la pelle di Laila Wadia

Il libro è uscito nel 2007, edizioni E/O, ma è arrivato a mie mani solo pochi giorni fa. Non conoscevo l’autrice, ma la copertina ( ah la potenza del primo impatto con un libro … ) mi è piaciuta e ho iniziato a leggerlo.

Delizioso e delicato, mi ha conquistato ad ogni pagina. Non è un libro d’impatto, di quelli che racconntano storie pazzesche che ipnotizzano, ma che in fondo emanano un’eco di poco verosomiglianza.
Amiche per la pelle è una delle mille storie di integrazione che ogni giorno attraversano silenziose il nostro paese. Mentre ci interroghiamo se dare la cittadinanza a “cittadini” nati in Italia e più italiani di molti altri, in ogni casa ci sono famiglie che semplicemente vivono. Di che colore siano, alla fine poco importa.
Nel condominio triestino al centro del libro, si muovono vecchi italiani brontoloni, famiglie indiane e cinesi, sopravissuti della già dimenticata guerra dei Balcani degli anni ’90, albanesi della prima ondata migratoria…insomma un’umanità varia che prova ad andare avanti. E che sopratutto ci riesce.
Leggetelo perchè questo libro mette di buon umore e ricorda a tutti che essendo umani, insieme agli altri umani, stiamo bene …indipendentemente dal colore della pelle e dall’accidentale provenienza geografica natia.

Capture

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Confidenze nr. 42 – Editoriale di Angelina Spinoni

La paura della preda, il passo veloce e le spalle curve.

Quando ero bambina ho avuto il seno molto presto, già a dieci anni ho dovuto indossare un reggiseno. Non era colpa mia, è capitato così. ….

13 - Editoriale Direttrice - Ottobre 2020

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