Libri: Ventinovecento della “Rinomata Offeleria Briantea”

La “Rinomata Offeleria Briantea” è un collettivo composto da quattro amici storici che decidono di scrivere un libro insieme. A quattro mani.
Siccome l’unico collettivo che conosco in Italia che funziona sono i Wu Ming, mi sono subito incuriosita. E ho fatto bene.

Ho letto il libro veloce e, necessariamente, saltando qualche pezzo. Incontravo gli autori dopo due giorni e volevo dire qualche parola con cognizione di causa. Poi dopo la lettura e l’incontro, ho dovuto lasciare indietro “le nozioni”  insieme alla “cognizione” perché tanto non mi sarebbero serviti.
Ascoltando le prime battute dell’editore Walter di Edizioni Paginauno e poi di due degli autori Rinomata Offeleria Briantea, emerge che Ventinovecento non è un romanzo “dalla linea classica”.
La storia che procede singhiozzando tra quattro protagonisti e rotola sulle gesta di questi adolescenti nella Monza degli anni Novanta. Una provincia ricca, molto ricca, anzi molto provincia che è anch’essa protagonista. Ma, come detto da uno degli autori, raccontare un libro somiglia a un paradosso. I libri si devono leggere. Poi ciascuno ne trae una sua storia e ne fa quello che vuole.
A questo punto ho abbandonato le classiche domande che si fanno alle presentazioni. Ho “smontato” l’idea che mi ero fatta del libro ( non proprio entusiasmante all’inizio) e sono passata a tradurre a parole le sensazioni che ho avvertito, quel qualcosa che ho intuito e ho trovato il filo … che non è in prosa ma procede così … a parole

destrutturato, punk, poco rock, sfigati, allegria forzata, risate per ridere, paura, fumo, cocaina (in tutte le versioni), spacciatori, auto, sportive, curve, figa, cultura, liceo, anni Novanta, power rangers, colloquio lavoro, internet, musica, tristezza, botto, anarchia, politica, modernità, noia, niente in quel niente, mani, quattro o otto, perché leggerlo, perché non leggerlo, valori, utilità, inutilità, morale e immorale, che palle, cazzo, vaffanculo, dolore, morte, bambini, solitudine, amicizia, amicizia che salva, amicizia che dura anche quando di mezzo c’è la mancanza, insieme comunque, giraffa

e ho deciso di rileggere il libro ché c’è molto di più che quello che vi ho scorto la prima volta.

La destrutturazione richiede un’enorme capacità e il Progetto della Rinomata Offeleria Briantea, forse anche a discapito di quanto si era proposto all’inizio, ce l’ha!

ventinovecento2

{lang: 'it'}
Be Sociable, Share!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *